Apice del caldo estivo tra fine luglio ed inizio agosto, con picchi di oltre 40°C nelle torride pianure dell’entroterra ed afa accentuata lungo le coste: per la Sicilia potrebbe trattarsi dell’ondata di calore più intensa della stagione
di Andrea Bonina, 27/07/2015 | © MeteoBronte
L’estate torna a ruggire. Archiviata la breve fase spiccatamente instabile e relativamente più fresca della settimana appena trascorsa, nei prossimi giorni le temperature torneranno ad aumentare sensibilmente al Sud ed in Sicilia a causa di una nuova, intensa ondata di calore di matrice nord-africana. Già a partire dalle prossime ore, un flusso estremamente caldo dal cuore del Sahara si spingerà verso la nostra Isola, favorendo un sensibile aumento dei valori termici a tutte le quote; l’intensificazione del promontorio subtropicale sul Mediterraneo, con massimi di geopotenziale tra il nord Africa e la Sicilia, concorrerà ad incrementare ulteriormente la portata dell’avvezione calda, con moti di subsidenza ed una notevole compressione adiabatica delle masse d’aria. L’apice della canicola africana in Sicilia è atteso tra il 30 luglio ed i primi giorni di agosto, con isoterme vicine ai +25°C alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1560 m in libera atmosfera). Alla luce delle proiezioni dei centri di calcolo, il prossimo potrebbe rivelarsi il weekend più caldo dell’anno, con picchi persino superiori ai 40/42°C nelle torride pianure interne; il solleone non risparmierà neanche le località costiere: con massime anche diffusamente superiori ai 35°C, in presenza di brezze e tassi di umidità medio-alti sarà notevole la percezione di disagio corporeo. A risentire della cupola anticiclonica subtropicale saranno anche i nostri mari, che già attualmente presentano temperature delle acque notevolmente superiori alle medie. I livelli più superficiali del Tirreno, in special modo in prossimità delle Eolie, potrebbero eccezionalmente superare i 31°C; valori relativamente più contenuti, seppur abbastanza elevati (24/28°C), interesseranno le acque superficiali dello Ionio e, soprattutto, del Canale di Sicilia, per una diversa morfologia dei bacini ed una più accentuata risalita di acque profonde (“upwelling”).
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