Sicilia, aria insalubre sotto l’anticiclone: sabbia in sospensione ed inquinamento alle stelle. Dati e rischi

Sole, caldo e problemi: prosegue ad oltranza l’ondata di calore di matrice nord-africana in Sicilia. A rischio l’agricoltura e la salute dei soggetti più sensibili: inquinamento alle stelle a Palermo | di Andrea Bonina – 16 ottobre 2014

L’anomala ondata di calore che da diversi giorni interessa senza soluzione di continuità le regioni meridionali italiane comincia a sortire i primi risvolti fortemente negativi. La Coldiretti Sicilia ha lanciato l’allarme per le colture, specie nel caso di uliveti ed agrumeti: settore agricolo a forte rischio nei prossimi mesi per la proliferazione di parassiti ed un netto deficit idrico acuito da un trimestre estivo particolarmente siccitoso.

SKIRON - Dust load
SKIRON – “Dust load” in data odierna

SABBIA DESERTICA IN SOSPENSIONE – La fase anticiclonica per la sua persistenza rappresenta, inoltre, un serio rischio per la salute dei soggetti esposti a patologie respiratorie. Il promontorio subtropicale sta richiamando dal deserto del Sahara ingenti quantitativi di sabbia, che tendono a rendere lattiginosi e “sporchi” i cieli siciliani; le simulazioni numeriche del modello Skiron evidenziano un carico di pulviscolo desertico prossimo agli 800 mg/m² in Sicilia e superiore ai 2000 mg/m² sull’area tunisina. Nei prossimi giorni i flussi sabbiosi potranno spostarsi verso latitudini più settentrionali, andando ad interessare anche Spagna, Francia ed area alpina. Come dimostrano recenti studi, le intrusioni di polvere sahariana nel bacino del Mediterraneo possono provocare un anomalo innalzamento dei valori di concentrazione del PM10, poiché tendono ad inibire il rimescolamento delle masse d’aria soprattutto nei bassi strati. La subsidenza data dagli elevati geopotenziali, inoltre, favorisce la concentrazione delle sostanze inquinanti al suolo.

INQUINAMENTO OLTRE I LIMITI – Sono dati per certi versi preoccupanti quelli che ci giungono dalle centraline di rilevamento di Palermo (rete RAP), dove la qualità dell’aria è scadente da 5-6 giorni: le stazioni di Castelnuovo e Via Belgio hanno rispettivamente registrato valori di PM10 rispettivamente di 91 e 98 µg/m³ nella giornata di martedì 14 ottobre: si tratta di concentrazioni di polveri sottili quasi doppie rispetto alla soglia massima prevista per legge (50 microgrammi al metro cubo). Per rendere l’idea, appena l’8 ottobre scorso le stesse centraline facevano registrare valori di particolato di 37 µg/m³. E’ particolarmente difficile risalire ai dati delle stazioni di rilevamento delle altre città della Sicilia, poiché spesso incompleti o non pubblicati online. Sappiamo con certezza che la soglia è stata abbondantemente superata anche a Misterbianco (CT), mentre non abbiamo dati su Catania città.

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I RISCHI PER LA SALUTE – In presenza di elevate concentrazioni di elevati livelli di inquinamento, specie di PM10 e PM2.5, per le persone sensibili (come gli asmatici e le persone con malattie polmonari e cardiache preesistenti), c’è ragione di temere un peggioramento della meccanica respiratoria (diminuzione della funzione polmonare) ed uno scatenamento di sintomi (tosse o un attacco di asma), nonché un’alterazione dei meccanismi di regolazione del cuore e della coagulazione del sangue. In generale la pericolosità è dovuta alla tossicità delle sostanze da cui è composto il PM10, come ad esempio alcuni metalli tossici (Piombo, Cadmio ed Nichel) e gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (I.P.A.), tra cui il benzeneGli effetti sanitari delle PM10 possono essere sia a breve termine che a lungo termine. Le particelle di dimensioni maggiori (7-10 micron) provocano effetti di irritazione e infiammazione del tratto superiore delle vie aeree, quelle invece di dimensioni minori (inferiori a 5-6 micron) possono provocare e aggravare malattie respiratorie; nei casi più gravi si rischiano tumori polmonari. La produzione di questi aerosol è crescente poiché deriva principalmente da attività industriali, impianti di riscaldamento, combustione dei motori a scoppio delle automobili ed inceneritori. La sfida dei prossimi anni sarà limitarne le concentrazioni, pena rischi via via crescenti per la popolazione.

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RITORNO ALLA NORMALITA’ – La situazione dovrebbe tornare a “normalizzarsi” nel corso della prossima settimana, in concomitanza con un generale indebolimento dell’anticiclone sull’area mediterranea ed una graduale rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali. I primi effetti dovrebbero avvertirsi nel corso di domenica 19 ottobre. Fondamentale sarà il rimescolamento delle masse d’aria, poi sarà necessario il ritorno delle piogge e di un regime atmosferico prettamente autunnale.

Andrea Bonina

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Il blog di MeteoBronte è a cura di Andrea Bonina, laureato in Geologia presso l’Università di Catania. Nel 2014 è stato consulente del Comune di Bronte in materia di meteorologia.

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