Prosegue la fase di maltempo sul versante nord-occidentale dell’Etna, tra Bronte, Maletto e Randazzo. Danni per la grandine ed il forte vento. Ancora 72 ore all’insegna del freddo invernale e dell’instabilità: torna la neve sui monti
L’eccezionale cellula temporalesca mesosiciclonica che dall’ennese si è abbattuta su Bronte, seppur lievemente “depotenziata” non ha risparmiato i territori di Maletto e Randazzo. Nel pomeriggio di ieri, le pendici nord-occidentali dell’Etna sono state raggiunte da un’intensa grandinata associata a forti raffiche di vento. Chicchi grandi come nocciole hanno arrecato danni a ulivi e colture invernali, mentre il downburst, una violenta corrente discendente dalla cellula temporalesca, ha favorito la caduta di alberi ed arbusti in particolar modo in Contrada Difesa, con coinvolgimento dei binari della Ferrovia Circumetnea (foto di V. Isola) e di alcune arterie stradali. Circolazione rallentata, e per qualche ora ad una sola corsia, nella SS 284 tra Bronte e Maletto, con intervento di Carabinieri, Vigili del Fuoco ed ANAS.
In presenza di una profonda circolazione depressionaria sul basso Tirreno, le condizioni di spiccata instabilità atmosferica si protrarranno con tutta probabilità per altre 48/72 ore. Piogge e locali manifestazioni temporalesche, intervallate da momentanee pause più asciutte, potranno a più riprese interessare il comprensorio etneo quantomeno fino a venerdì, in un contesto termico spiccatamente invernale. A Maletto si prevede una temperatura minima addirittura inferiore ai 3°C, a Randazzo le massime faticheranno a superare la soglia dei dieci gradi in pieno giorno. Venti dapprima di Ponente, poi di Maestrale, con le prime nevicate della stagione attese oltre i 1300 metri di altitudine. Qualche fiocco, nei momenti più freddi, potrebbe raggiungere Monte La Nave. Weekend di transizione, ancora piuttosto variabile ed incerto sabato, tendenzialmente più stabile domenica. Un sensibile miglioramento del tempo dovrebbe farsi strada a partire da lunedì 30 novembre grazie al graduale ritorno dell’anticiclone.
ANDREA BONINA
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