L’inverno non molla la presa: nuova fase fredda e instabile. Ma dove e quando potrebbe nevicare?

di Andrea Bonina | 14/01/2017

La fase gelida dell’Epifania è ormai alle spalle e con essa i grandi disagi sui comuni montani dei Nebrodi e dell’Etna. L’inverno 2016/2017 non molla la presa e nei prossimi giorni tornerà a farsi sentire a suon di freddo e instabilità. Con l’anticiclone delle Azzorre proteso dall’Atlantico alle Isole Britanniche, sul Mediterraneo troverà spazio una vasta saccatura colma di aria artica marittima in discesa dalla Scandinavia: si tratterà di correnti fredde e umide, ma per nulla paragonabili a quelle che hanno contribuito a rendere storici i primi giorni dell’anno. All’instabilità contribuirà una robusta circolazione depressionaria centrata sul mar Tirreno, alla quale si assocerà un flusso umido dai quadranti occidentali.

Le correnti di lontana origine russa che per l’Epifania hanno raggiunto la Sicilia sotto venti di Maestrale e Tramontana, apportando temperature record e nevicate fin sulle coste, si contraddistinguevano per la loro natura pellicolare. Si trattava di masse gelide di eccezionale portata, ma anche relativamente secche: a favorire lo sviluppo delle precipitazioni fu l’azione combinata del mar Tirreno per il cosiddetto “effetto lago” e dei rilievi settentrionali per “stau”. Quella dei prossimi giorni sarà una situazione antitetica: le masse provenienti dapprima dalla Groenlandia e poi dalla Scandinavia si mostreranno già in partenza particolarmente umide e foriere di instabilità atmosferica; di contro, a fronte di precipitazioni generose soprattutto sulle province centro-occidentali, le temperature alle basse quote si manterranno su valori di 4/6°C superiori rispetto al 6 gennaio. Con queste dinamiche la neve può cadere solo a partire da quote alto-collinari e più copiosamente dalla bassa montagna. Vanno escluse le basse colline e, a maggior ragione, coste e pianure.

Tra domenica 15 e martedì 17 gennaio nell’area etnea nordoccidentale lo zero termico oscillerà mediamente tra i 1000 e i 1200 metri: ciò significa che la colonnina di mercurio si manterrà con una certa costanza su valori leggermente superiori allo zero, in genere compresi tra 0 e +4°C. Un profilo termico limite per le nevicate e che fortunatamente esclude i rischi legati a forti gelate. Due considerazioni:

  1. Stante la direzione delle correnti a tutte le quote viene meno l’effetto barriera indotto dai Nebrodi; le precipitazioni, anche sottoforma di rovescio, giungeranno dall’ennese sotto il Libeccio freddo, con poche differenze tra Bronte (in questo caso forse persino più esposta a parità di altitudine), Maletto e Randazzo.
  2. In contesti del genere, alle quote dei centri abitati anche solo pochi decimi di grado possono rivelarsi fondamentali: variazioni dipendenti dall’altitudine, dall’intensità delle precipitazioni (che raffreddano la colonna d’aria per calore latente di fusione) e dal momento della giornata. Le differenze tra i quartieri alti e quelli bassi possono mostrarsi eclatanti.

Sulla base di quanto sopra esposto possiamo tracciare una tendenza di massima sui prossimi giorni. Tra Bronte, Maletto e Randazzo attese condizioni instabili, a tratti perturbate, con elevata probabilità di precipitazioni alternate a fasi più asciutte. Le stesse potranno giungere sui nostri territori sottoforma di nevicate più o meno umide, acquaneve e pioggia mista a neve: sfumature dettate dal rapporto tra temperatura e umidità relativa che andrà a crearsi nei diversi settori cittadini. Neve prevalente a Maletto, in C.da Difesa (anche nel relativo tratto della SS 284) e sui quartieri alti di Randazzo e Bronte (Stazione FCE, Borgonovo, Ragioneria). La possibilità di temporanei accumuli al suolo è subordinata, oltre all’altitudine, anche alla fase del giorno: in caso di precipitazioni, le nevicate potrebbero rivelarsi più asciutte e consistenti segnatamente nella notte tra domenica e lunedì, nelle prime ore di lunedì e nella notte tra lunedì e martedì. Decisamente meno probabili le imbiancate nelle ore centrali della giornata. Ne emerge un quadro ben diverso da quello che ha comportato l’emergenza neve e ghiaccio qualche giorno fa.

Da mercoledì 18 il nucleo freddo tenderà gradualmente a scemare d’intensità e tra giovedì e, soprattutto, venerdì potremo attenderci un graduale aumento delle temperature.

Seguite gli aggiornamenti sulla pagina Meteo Bronte per ulteriori dettagli.

 

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Andrea Bonina
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Il blog di MeteoBronte è a cura di Andrea Bonina, laureato in Geologia presso l’Università di Catania. Nel 2014 è stato consulente del Comune di Bronte in materia di meteorologia.