MERAVIGLIE NATURALI: I CRATERI SOMMITALI DELL’ETNA ALL’ALBA (VIDEO)

Escursione estiva sulla cima del vulcano attivo più alto d’Europa tra nevai, fumarole e crateri: l’Etna regala un’esperienza indimenticabile, ma guai ad improvvisare

L’Etna, inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO il 21 giugno 2013, è il vulcano attivo più alto d’Europa e rappresenta il punto più elevato di tutta l’Italia centro-meridionale, secondo solo ad alcune cime alpine. Da quanto emerge dalle più recenti rilevazioni eseguite dall’INGV, la vetta più alta dell’Etna è il Cratere di Nord-Est (originatosi nel 1911), con ben 3329 metri. Tra i crateri sommitali vanno annoverati anche la Bocca Nuova (1968), la Voragine (1945) ed il Cratere di Sud-Est (vecchio cono: 1971, nuovo cono: 2007). Qui ulteriori approfondimenti.

Etna, crateri sommitali
Etna, crateri sommitali | Vista aerea – (C) Andrea Bonina, 2014

Ad alta quota il clima etneo si mostra particolarmente duro ed inospitale: oltre ad un’aria sempre più rarefatta e povera di ossigeno, la temperatura può abbassarsi sotto lo zero persino nelle notti estive, la ventilazione si mantiene piuttosto vivace ed alcuni nevai esposti a nord resistono per gran parte dell’anno, talvolta anche in pieno agosto. Scalare il vulcano può riservare diverse difficoltà anche nel pieno della bella stagione (ad esempio in caso di temporali improvvisi) e può diventare una vera e propria impresa durante alcune giornate invernali: le escursioni ad alta quota, pertanto, necessitano di una corretta pianificazione preventiva, di guide autorizzate, di una discreta preparazione fisica e di un idoneo equipaggiamento tecnico; le jeep turistiche della STAR che partono da Piano Provenzana percorrendo circa 13 km e la funivia dell’Etna dal Rifugio Sapienza rappresentano le soluzioni di gran lunga meno faticose per raggiungere la base dei crateri e provare un’esperienza indimenticabile. Oltre i 2400 metri, flora e fauna si fanno sempre più rade, in uno scenario desertico e con pochi eguali al mondo interamente costitutito da materiale lavico di varia granulometria, dal quale spiccano conetti monogenetici di varie epoche e bombe vulcaniche; dopo l’“addio” a Torre del Filosofo, l’ultimo avamposto antropico è ormai rappresentato dall’Osservatorio Vulcanologico di Pizzi Deneri a quota 2800 m. La cima dell’Etna ripaga gli sforzi degli escursionisti presentando lo straordinario spettacolo dei crateri sommitali in continua degassazione, contornati da numerose fumarole solfuree dalla tipica colorazione giallastra. Quando le condizioni di visibilità risultano ottimali – solitamente al primo mattino – dagli oltre 3000 metri di quota del Cratere di Nord-Est è possibile godere di panorami mozzafiato: all’alba il sole si erge dal mar Ionio, illuminando per prima tutta la costa orientale che dal siracusano, passando per il golfo di Catania, si estende fin verso lo Stretto di Messina; a nord si evidenziano il centro di Randazzo, i Nebrodi ed i Peloritani, le località tirreniche ed, in lontananza, persino le Isole Eolie dirimpetto le coste calabresi. Ad ovest, oltre all’abitato di Bronte, spiccano la morbida morfologia delle province di Enna e Caltanissetta ed, all’orizzonte, alcune tra le creste più importanti delle Madonie.

 

Andrea Bonina   

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Il blog di MeteoBronte è a cura di Andrea Bonina, laureato in Geologia presso l’Università di Catania. Nel 2014 è stato consulente del Comune di Bronte in materia di meteorologia.

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