L’Etna dà spettacolo e fa il giro del mondo: intenso parossismo dalla ‘Voragine’

Etna (Voragine), parossismo del 2 e 3 dicembre 2015 | Foto di Fabrizio Zuccarello, EtNativo

È stata una notte straordinaria sull’Etna. L’attività eruttiva ha raggiunto l’apice tra le 3 e le 4, con fontane di lava dalla Voragine alte fino a un chilometro. Non accadeva dal 1999. La nube piroclastica ha oscurato i cieli del messinese; segnalate ricadute di cenere sul versante nord-est, nell’area di Linguaglossa e persino nello Stretto, a Reggio Calabria

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IL REPORT INGV Dopo una progressiva intensificazione nella serata del 2 dicembre 2015, l’attività eruttiva all’interno del cratere Voragine (spesso chiamato anche “Centrale”) dell’Etna è culminata nelle prime ore del 3 dicembre in un parossismo breve ma molto violento, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva alta diversi chilometri. Le ottime condizioni meteorologiche hanno permesso di osservare l’evento con la rete di telecamere visive e termiche di sorveglianza dell’INGV-Osservatorio Etneo (vedi le immagini a sinistra, riprese dalle telecamere termiche a Nicolosi, ENT, in alto, e Monte Cagliato, EMCT, in basso), nonchè da numerose località intorno al vulcano.

L’acme del parossismo è avvenuto fra le ore 02:20 e 03:10 UTC (=ore locali -1) circa, quando una sostenuta fontana di lava ha raggiunto altezze di ben oltre 1 km; alcuni getti di materiale incandescente hanno raggiunto l’altezza di 3 km sopra la cima del vulcano. La nube di materiale piroclastico è stata spostata dal vento verso nordest, causando ricadute di cenere su abitati come Linguaglossa, Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e Reggio Calabria. All’alba l’attività eruttiva era sostanzialmente cessata, anche se alcune deboli emissioni di cenere sono avvenute ancora sia dalla Voragine sia dal Cratere di Nord-Est e dal piccolo cratere a pozzo apertosi recentemente sull’alto fianco del Nuovo Cratere di Sud-Est.

L’evento parossistico di questa notte si colloca fra quelli più violenti dell’Etna dell’ultimo ventennio; la stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo del 3 dicembre 2015. Ambedue hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 m in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un’altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondante ricaduta di materiale piroclastico, nel settore meridionale del vulcano nel primo caso, e orientale nel secondo. Anche in passato, la Voragine si è distinta per la sua capacità di produrre episodi parossistici eccezionalmente violenti, come a febbraio 1947, luglio-agosto 1960 e agosto 1989.

 

 

CORSI E RICORSI STORICI — Il 2 dicembre assume un valore simbolico sempre maggiore nelle attività eruttive etnee. Esattamente due anni fa, il 2 dicembre 2013, un violento parossismo dal NSEC, il Nuovo Cratere di Sud-Est, provocò l’abbondante ricaduta di cenere e materiale piroclastico sul versante nord-occidentale, nei territori tra Bronte e Maletto. Sessantaquattro anni prima, il 2 dicembre 1949, un’eruzione laterale, con una serie di conetti monogenetici sotto i 2000 metri, spaventò Bronte, lambendone i boschi.

“CALMA APPARENTE” — Dopo la violenta attività esplosiva culminata con fontane di lava alte oltre un chilometro, sul vulcano la situazione è gradualmente tornata alla normalità. Attualmente sono in atto sostenute emissioni di gas e cenere diluita, con una moderata attività intracraterica. Stamani la nube piroclastica si è spinta al limite tra la troposfera e la stratosfera, ad oltre 12 km di quota. Il materiale incandescente più fine, espulso violentemente dalle viscere dell’Etna, è stato proiettato in una fascia dell’atmosfera nella quale la temperatura si aggira intorno ai -70°C, subendo uno sbalzo termico nell’ordine di centinaia di gradi nel breve volgere di pochi minuti. La nube di cenere e lapilli, sospinta dalle correnti d’alta quota sud-occidentali ha fatto capolino su Basilicata e Puglia per poi abbandonare celermente la Penisola.

Etna Bronte
L’Etna vista al crepuscolo dal territorio di Bronte | Foto di Andrea Bonina

 

L'Etna, con le foto di Marco Restivo, sul sito del National Geographic Channel
L’Etna, con le foto di Marco Restivo, sul sito del National Geographic Channel

L’ETNA INCANTA IL MONDO — Inghilterra, Francia, Belgio, Finlandia, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Turchia, Stati Uniti: l’eruzione dell’Etna ha fatto il giro del mondo nel giro di poche ore. Dalla BBC al Mirror, dal Daily Mail al National Geographic Channel: le foto e i video della straordinaria eruzione del cratere Voragine sono state proposte da gran parte delle testate giornalistiche internazionali. Il fascino del vulcano attivo più alto d’Europa, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2013, non lascia indifferenti neanche a migliaia di chilometri di distanza.

 

* Per la foto di copertina si ringrazia Fabrizio Zuccarello, fondatore e amministratore della pagina facebook EtNativo.

ANDREA BONINA

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Il blog di MeteoBronte è a cura di Andrea Bonina, laureato in Geologia presso l’Università di Catania. Nel 2014 è stato consulente del Comune di Bronte in materia di meteorologia.

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