Nel cuore del Parco dell’Etna è in corso una grave emergenza rifiuti. Allo stato attuale le aree più colpite dalla barbarie umana si localizzano nei versanti Sud-Est e Sud-Ovest: Adrano, Nicolosi, Pedara e Ragalna sono i comuni con il maggior numero di discariche. Ogni riferimento territoriale è comunque superfluo dinnanzi ad un fenomeno dilagante che non conosce confini: malgrado le reiterate operazioni di pulizia straordinaria dei siti e la campagna di sensibilizzazione “Meglio Parco che sporco”, all’interno del Parco dell’Etna la coltre di rifiuti aumenta con un ritmo che sembra competere con la crescita della vegetazione.
Dopo i casi di Bronte e Belpasso dello scorso anno, il disgelo primaverile ha messo a nudo nuovi cumuli a monte dell’abitato di Maletto, in un settore a lungo risparmiato dalla deriva. La Contrada Feudo Soprano raggiunge una quota di circa 1100 metri e si colloca alle pendici dal cono avventizio di Monte La Nave, nella “zona B” del Parco dell’Etna. In quest’area di riserva generale — nella quale da statuto si coniuga restrittivamente la tutela del territorio con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali — tra colate laviche di varia epoca e meravigliosi boschi di Pino laricio, Cerro, Roverella, castagneti e noccioleti ormai da qualche mese spiccano cumuli di rifiuti che talvolta si traducono in discariche abusive di rilevante estensione.
Come appare evidente dal reportage scattato lo scorso 17 aprile, negli appezzamenti di terreno di demanio pubblico adiacenti il tracciato stradale l’impatto ambientale è drammatico: vasti tratti del sottobosco sono invasi da sacchi dell’immondizia, bottiglie, scatolame e rifiuti speciali. Nel grottesco scenario etneo, a pochi chilometri di distanza dall’area sommitale del vulcano turisti ed escursionisti possono frequentemente imbattersi in porte, divani, pneumatici ed elettrodomestici dismessi.
Siamo giunti probabilmente al punto più basso del rapporto plurisecolare tra la popolazione locale e il vulcano attivo più alto d’Europa, insignito del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2013. L’ineluttabile distruzione del territorio è una cartina di tornasole della fase di oscurantismo attraversata dalla nostra società. Con i presupposti attuali appare utopico anche solo abbozzare scenari positivi di sviluppo turistico ed economico.
✅ Andrea Bonina | © MeteoBronte.it – MeteoEtna.com
La localizzazione delle microdiscariche in Contrada Feudo Soprano, nel territorio di Maletto.