Nel pomeriggio odierno una grandinata di eccezionale entità ha interessato il settore compreso tra l’ennese ed il versante nord-occidentale dell’Etna, colpendo con violenza anche l’area di Bronte ed, in parte, il comprensorio Maletto-Randazzo.
Autore: Andrea Bonina
Alla base dell’evento, con tempi di ritorno importanti, una rara supercella temporalesca di tipo “High Precipitation Supercell”. La caratteristica peculiare che differenzia le supercelle dagli altri tipi di temporale è la presenza di un updraft rotante, cioè di un mesociclone. Si tratta di fenomeni rari per la nostra area, tipici delle grandi pianure statunitensi. All’interno di questi temibili temporali possono originarsi raffiche di vento superiori ai 100 km/h e chicchi di grandine di oltre 10 cm di diametro; non di rado possono svilupparsi anche dei tornado, corrispondenti, in termini italiani, alle trombe d’aria.
La genesi di queste strutture è favorita da un forte contrasto termico e da un marcato gradiente igrometrico tra la massa d’aria in arrivo (fredda e secca) e quella in sollevamento (più calda ed umida). Inoltre, la presenza in quota di un ramo della corrente a getto (Jet Stream) può determinare un aumento della convergenza al suolo di masse d’aria con caratteristiche differenti, favorendo lo sviluppo di un asse di rotazione all’interno del cumulonembo.
Nel caso di specie, dalla documentazione fotografica a disposizione e da un interessantissimo video girato da Adrano da Maurizio Russo (clicca QUI), si evidenzia un’immensa “Shelf cloud” con al di sotto, nell’area più scura, la zona caratterizzata da precipitazioni violente (heavy precipitation) e, con tutta probabilità, dalla presenza di una “Wall cloud”. Il temporale, in seno al forte getto in quota, si è spostato dall’ennese all’area etnea secondo un moto SW-NE.
Dopo una fase contraddistinta da una notevole attività elettrica non associata a fenomeni precipitativi, intorno alle 15.35 una violenta ed improvvisa grandinata si è abbattuta su Bronte. I chicchi di grandine, come di sovente accade in queste situazioni, hanno raggiunto le massime dimensioni nella fase iniziale dei fenomeni, raggiungendo un diametro anche superiore ai 5-6 cm. Nella fase centrale e conclusiva dell’attività temporalesca, fortunatamente di breve durata, si è osservata una brusca intensificazione dei venti.
La stazione meteorologica del centro storico di Bronte ha registrato una raffica di vento di 61 km/h; è andata decisamente peggio nei quartieri alti del paese, a poco più di un chilometro di distanza, con qualche albero abbattuto e danni marginali nell’area industriale. In assenza di ulteriore documentazione, non è possibile ricostruirne con esattezza la dinamica. Non va esclusa a priori l’ipotesi di una tromba d’aria, per altro compatibile con una cellula di tipo HP supercell; più probabilmente, tuttavia, potrebbe essersi abbattuto un “wet microburst”: con questo termine si identificano violente ed improvvise raffiche di vento discendenti in propagazione radiale; possono sortire effetti simili a quelli di un debole tornado, ma non presentano rotazione.
Nei prossimi giorni permarrà la possibilità di piogge e di temporali, con la prime nevicate della stagione anche sulle cime delle Madonie e dei Nebrodi. Seguite gli aggiornamenti sul sito e sul profilo facebook di Meteo Bronte, che a breve verrà trasformato in pagina.
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